Qualche giorno fa, il mio amico Bardiccio mi ha fatto notare, che in realtà questa non è la prima volta che ho a che fare con i muratori in casa. Il problema è che la “vera prima volta” ho cercato di rimuoverla ma penso che ormai sia giunto il momento di condividere con voi la triste vicenda.
Correva l’anno 2002, ci avvicinavamo lentamente alle Festività Natalizie e, causa obiezione di coscienza avrei aspettato il 2003 a Firenze (in compagnia del Bardiccio, anche lui obiettore e delle rispettive “morose”).
La scintilla da cui è iniziato tutto risale però a qualche mese prima. In quel periodo, infatti, quella carissima stronza che abitava sotto casa nostra, si lamentava di alcune perdite dalle tubature del nostro appartamento, Visto che la devastazione della cucina e di parte del muro esterno non avevano portato risultati, il nostro padrone di casa (sotto l’insistente pressione dell’Amministratore di Condominio e della suddetta stronza), approfittando della perdita che, ad esclusione, era stata individuata in bagno, decise che era giunto il momento dei lavori di ristrutturazione. A parte la rottura di cazzo di avere i muratori in casa, il vero problema sarebbe stato quello di trovare qualcuno che ci potesse ospitare per una “doccetta volante” visto che, fino all’Epifania, a Firenze non ci sarebbe stato nessuno. Riuscimmo quindi a convincerlo ad iniziare i lavori dopo le feste.
Vista questa lunga premessa, provate ora a immaginare la mia faccia quando, il 25 Dicembre, nel mezzo del “mega-pranzo con parenti” ho ricevuto la telefonata del muratore (attenzione, il muratore non il padrone di casa!!!) che mi avvisava che il 27 Dicembre avrebbe iniziato i lavori e di non preoccuparmi per le chiavi perché, visto che in casa non c’era nessuno (io sarei dovuto arrivare il giorno dopo) il mio carissimo padrone di casa aveva provveduto a fornirgli un mazzo di scorta. Posso solo dire che la mia espressione quando ho aperto la porta di casa e ho visto una distesa di piastrelle, tubi, cessi e altre “robe da bagno” era a metà tra il riso (isterico) e il pianto.
Vi tralascio i dettagli sui lavori (penso che le foto parlino da sole), pare comunque che l’infiltrazione non fosse dovuta ad una perdita nel bagno ma al cattivo stato dell’impermeabilizzazione del nostro terrazzo.
Nota: Un doveroso ringraziamento va fatto alla Marzia e alla Linda che, mentre il Bardiccio era in servizio e io ero in treno, hanno provveduto a “sistemare il sistemabile”!!!
In foto: lo stato dei lavori al 31 Dicembre